The Marquis vs. the Many. Verso una rilettura ‘Wolochiana’ di ‘Spazi-’— e ‘Sistemi-personaggio’ nella Sicilia capuaniana

Abstract

Partendo dalla distinzione proposta da Kindt tra teoria narratologica ‘pura’ e un più applicato “narratologically informed criticism” (39), questo saggio si occupa innanzitutto del secondo. È un esercizio di critica capuanista, volto—sulla scia della recente ‘riscoperta’ di Capuana (non solo ma anche) nell’Anglosfera—ad arricchirne il profilo intellettuale di ulteriori sfumature ideologico-letterarie, attraverso la rilettura e rivalutazione di alcune fra le sofisticate strategie narrative messe in atto nella sua produzione. Sul piano più teoricometodologico, il contributo intende rappresentare il primo passo di un mio progetto complessivo volto ad ‘importare’, ad uso dell’italianistica la cornice metodologica elaborata in ambito anglista da Alex Woloch in The One vs. the Many (2003), per esaminare su basi “socionarrative” la tensione tra protagonismo e minorità, all’interno della prosa realista ottocentesca. Il saggio si struttura in due parti. Nella prima si introduce la cornice metodologica in questione, motivando le ragioni e le consonanze per le quali tale cornice appare particolarmente atta ad essere utilizzata su testi della tradizione letteraria italiana, e in particolare quella verista ottocentesca, nello specifico capuaniana. Nella seconda si mostra come tale cornice possa produrre risultati esegetici interessanti sul case study de Il marchese di Roccaverdina (1901), risultati che mostrano come le dinamiche socioeconomiche e formali esibite dal testo—da qualcuno considerate di matrice postcoloniale (Re; Basile; Bouchard; Virga)—siano efficacemente analizzate attraverso le categorie wolochiane di ‘spazio-personaggio’ e ‘sistema personaggi’.