Elogio dell'inquietudine: Due note e una questione sulla <i>Controversia liparitana</i> di Leonardo Sciascia
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Abstract
Quando condensava una riflessione, una convinzione, durante una conversazione o un'intervista, Leonardo Sciascia si faceva precedere spesso – per citazione, per allusione – da qualche riga dei suoi diletti auctores. Riproposte con frequenza negli ultimi anni della sua vita intellettuale e umana, le ammissioni di sfiducia rivolte dallo scrittore al valore ermeneutico del discorso storiografico, si configurano, a posteriori, come sanzione validante di una esatta norma narrativa: attiva e percepibile, già dai cruciali anni '60, come ultima e distinta esigenza – nella seconda metà del Novecento letterario italiano – di estensione etico-civile della dialettica fra romanzo e storia, finzione narrativa e documento.
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Schembari, A. (2016). Elogio dell’inquietudine: Due note e una questione sulla <i>Controversia liparitana</i> di Leonardo Sciascia. Spunti E Ricerche, 25, 70–80. Retrieved from https://www.spuntiericerche.com/index.php/spuntiericerche/article/view/570
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