L'Amore e Gli Amori di Federico De Roberto

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Rosario Castelli

Abstract

Nel 1891, mentre ha già iniziato a scrivere I Vicerè, Federico De Roberto si dedica alla stesura di un ponderoso trattato sull'Amore in cui ripone aspettative pari, se non superiori, a quelle del romanzo maggiore. All'amico Domenico Oliva confessa di esserne "superbo", ma di averne "paura", poichè non di un "libro d'arte" si tratta, "ma quasi di scienza", e di avervi "messo dentro molta coscienza" insieme al proprio "intimo, sincero e doloroso pensiero" sui "problemi umani". L'anno dopo licenzierà La morte dell'amore, una silloge di tre "novelline" o "note psicologiche" in cui lo scrittore studia forme, cause ed effetti di ciò che chiama "l'agonia della passione", e che annuncia, nell'introduzione al volume, come estratti da un libro di là da venire. Nel luglio del 1895, a un anno dalla pubblicazione dei Vicerè, De Roberto firma la prefazione all'Amore. Fisiologia Psicologia Morale, uno studio teorico dalla mole pari a quella del romanzo, mentre attende già alla stesura dell'Imperio, annunciata ad Ugo Ojetti in una celebre intervista in cui rivela il suo progetto di un romanzo parlamentare da far precedere da "un lungo studio fisiopsicologico su L'Amore" cui lavora già "da molto tempo" Fin qui le date, che dicono di un impegno strenue e macerante di scrittura che condurrà lo scrittore siciliano alla nevrosi.

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How to Cite
Castelli, R. (2016). L’Amore e Gli Amori di Federico De Roberto. Spunti E Ricerche, 19(1), 29–42. Retrieved from https://www.spuntiericerche.com/index.php/spuntiericerche/article/view/455
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